Il Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale è destinato alle imprese che si impegnano in iniziative a favore dell’ambiente, con l’obiettivo di promuovere l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche dell’Unione Europea volte a contrastare i cambiamenti climatici.

Il fondo iniziale è stato dotato di 300 milioni di euro.

Le domande di finanziamento potranno essere presentate fino al 12 dicembre 2023.

 

 

SCOPO DEL FONDO

Negli ultimi decenni stiamo assistendo a una costante degradazione dell’ambiente in cui viviamo. La crescente presenza di gas serra nell’atmosfera ha portato a temperature e condizioni meteorologiche sempre più estreme. Le attività umane utilizzano risorse per produrre rifiuti, che vengono accumulati e finiscono per danneggiare gli ecosistemi.

Il cambiamento climatico e l’inquinamento ambientale rappresentano una grave minaccia per la vivibilità del nostro territorio, oltre a generare considerevoli ripercussioni su alcuni settori dell’economia.

Una parte significativa dell’impatto che l’uomo ha sull’ambiente deriva dalle attività produttive: la pressione industriale si manifesta durante tutto il ciclo di vita del prodotto, a partire dal reperimento delle materie prime fino allo smaltimento dei rifiuti, passando per operazioni che richiedono energia elettrica ed emettono gas serra nell’atmosfera.

Per invertire la rotta, i governi stanno adottando diverse strategie, tra cui l’istituzione di tasse sul carbonio, la limitazione alle emissioni per alcuni settori e l’incoraggiamento di sistemi innovativi di produzione.

Nel caso italiano, la lotta al cambiamento climatico passa anche attraverso l’istituzione del Fondo per la Transizione Industriale. L’obiettivo di questo fondo è di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici, finanziando programmi d’investimento volti all’implementazione di soluzioni e tecnologie per aumentare l’efficienza nell’uso dell’energia e delle risorse.

Vediamo come funziona.

RISORSE DEL FONDO PER LA TRANSIZIONE INDUSTRIALE

Le risorse del fondo ammontano a 300 milioni di euro, stanziate con la legge di Bilancio pluriennale per il triennio 2022/2024.

Dei 300 milioni di euro, il 50% è destinato alle imprese energivore.

Il contributo viene erogato a fondo perduto.

ATTIVITÀ FINANZIATE DAL FONDO

Sono finanziati programmi d’investimento che abbiano come scopo la riduzione dell’impatto ambientale delle attività di produzione. Nel programma possono essere integrati più obiettivi ammessi dal fondo.

In base agli obiettivi che perseguono, i programmi d’investimento rientrano in una di queste categorie:

 

PROGRAMMI D’INVESTIMENTO FINANZIABILI

Per essere considerati ammissibili, i programmi devono soddisfare determinate caratteristiche:

  1. Devono mirare esclusivamente a obiettivi di miglioramento dei processi esistenti in termini di tutela ambientale.

  1. Programmi supportati da una relazione tecnico-economica realizzata da soggetti qualificati, che analizzi lo stato attuale dell’unità produttiva, gli interventi necessari per raggiungere gli obiettivi ambientali e le previsioni sui risultati attesi.

  1. Gli interventi non devono aumentare la capacità produttiva complessiva del beneficiario, tranne che per aumenti di capacità derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 2% con rispetto alla situazione precedente l’intervento.

  1. Gli investimenti non devono essere già avviati alla data di presentazione della domanda.

  1. Non sono ammessi interventi che garantiscono unicamente l’adeguamento dell’unità produttiva alle norme dell’Unione Europea in vigore o a normative nazionali in materia.
    Ad esempio, le diagnosi energetiche per le Imprese Energivore.

  1. Devono avere una durata massima di 36 mesi, con possibilità di proroga di 12 mesi entro la quale deve essere entrata in funzione la piena operatività degli investimenti oggetto delle agevolazioni.

  1. La spesa per il programma d’investimento dev’essere compresa tra i 3 milioni e i 20 milioni di euro.

A CHI SI RIVOLGE IL FONDO

Possono presentare richiesta di finanziamento le imprese:

  1. Dei settori estrattivo e manifatturiero, appartenenti alla lista ATECO, sezioni B e C.
  1. Di tutte le dimensioni*.

*Per quanto riguarda i programmi volti a realizzare un cambiamento fondamentale del processo produttivo, in Provincia di Parma sono ammesse solamente piccole e medie imprese.

È possibile presentare una sola domanda per unità produttiva. Questo non esclude le imprese dal presentare più domande per diverse unità.

ATTENZIONE! Le imprese proponenti non devono trovarsi in liquidazione volontaria e/o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie. Inoltre, non devono essere già in difficoltà alla data del 31 dicembre 2019.

SPESE AMMISSIBILI

Sono considerate ammissibili solamente le spese funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, e se strettamente connesse, eventuali spese di formazione del personale.

Ad esempio, sono ammessi i programmi di investimento con oggetto:

  • Suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile).
  • Opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali).
  • Impianti, macchinari e attrezzature varie di nuova fabbricazione.
  • Programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate.

Per le spese relative alla formazione del personale sono ammissibili:

  • Costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto (spese di viaggio, alloggio, materiali, forniture, ammortamento degli strumenti e delle attrezzature nella misura in cui sono utilizzati nel progetto) e servizi di consulenza.
  • Spese di personale relative a formatori e partecipanti alla formazione, incluse spese generali indirette (ad es. spese amministrative, locazione ecc.).

COSTI AGEVOLABILI

I costi agevolabili sono le spese, sostenute dall’impresa, che possono essere rimborsate dal Fondo.

A seconda delle spese previste per ciascun intervento, pertanto, potranno esserci programmi d’investimento interamente o parzialmente agevolabili.

I costi agevolabili sono soggetti a diverse percentuali di intensità d’aiuto”, che dipendono dal regolamento a cui gli aiuti fanno riferimento (Regolamento GBER o TF Ucraina).

Il valore del contributo si determina applicando la percentuale di intensità d’aiuto al costo agevolabile.

Facciamo un esempio per essere più chiari:
L’azienda Tummi S.p.A. è una piccola azienda in provincia di Parma che produce salsa di pomodoro. Decide di fare richiesta per migliorare la propria efficienza energetica e per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili. La spesa totale dell’investimento è di 3 milioni di euro, prevede l’ammodernamento dell’impianto attraverso l’acquisto di nuovi macchinari per 2 milioni di euro (Art.38 GBER), e l’installazione di un impianto fotovoltaico per 1 milione di euro (Art. 41 GBER). In questo caso, gli aiuti si rifanno a due diversi articoli del Regolamento GBER:

  1. L’acquisto di nuovi macchinari è regolamentato dall’Art. 38 del GBER. A seconda della situazione, i costi agevolabili possono essere calcolati in due modi:
    • Sono considerati costi agevolabili esclusivamente i costi all’interno della spesa che sono necessari per raggiungere un livello più elevato di efficienza energetica.
      In questo caso l’intensità di aiuto sarà del 30%, con una maggiorazione del 20% e del 10% per le piccole e medie imprese.
    • I costi agevolabili coincidono con i costi totali di investimento.
      In questo caso l’intensità di aiuto sarà del 15%, con una maggiorazione del 10% e del 5% per le piccole e medie imprese.
  2. L’impianto fotovoltaico rientra nell’Art. 41 del GBER. In questo caso, più semplicemente, l’agevolazione sarà il 45% delle spese ammissibili. Con una maggiorazione del 20% e del 10% per le piccole e medie imprese.

Calcoliamo adesso l’agevolazione totale (considerando per l’acquisto di macchinari i costi totali di investimento):

Dei 3 milioni spesi dalla Tummi S.p.A., 1.150.000 saranno rimborsati dal fondo.

Per maggiori informazioni riguardo il calcolo delle agevolazioni consultare l’Art. 11 del Decreto Direttoriale 30/08/2023.

COME INVIARE LA DOMANDA DI CONTRIBUTO

Le imprese possono effettuare la richiesta esclusivamente online sul sito web di Invitalia nel periodo compreso tra le ore 12:00 del 10 ottobre 2023 e le ore 12:00 del 12 dicembre 2023.

L’intero processo di presentazione della domanda sarà gestito tramite l’Area Personale di Invitalia, attraverso la quale è possibile richiedere ulteriori informazioni sull’incentivo.

Verrà istituita una procedura valutativa a graduatoria, per determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie. Le domande che riceveranno una valutazione positiva saranno considerate per l’assegnazione delle agevolazioni fino a esaurimento dei fondi disponibili.

Si ricorda che, dopo la presentazione della domanda, è già possibile avviare i programmi di investimento.

https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/sosteniamo-grandi-investimenti/fondo-transizione-industriale

CALCOLO DEL PUNTEGGIO PER LA GRADUATORIA

Per la graduatoria è necessario dare un punteggio ad ogni proposta di investimento.

Il punteggio assegnato a ciascun programma di investimento dipende dai risultati ottenibili a seguito della realizzazione del programma in uno o più dei seguenti ambiti ambientali:

  • risparmio energetico;

  •  produzione di energia da fonti rinnovabili o da cogenerazione o di idrogeno rinnovabile, per autoconsumo;

  •  risparmio della risorsa idrica;

  •  risparmio di materie prime e semilavorati;

  •  riduzione dei rifiuti conferiti in discarica.

Il punteggio viene calcolato come descritto di seguito.
La somma di variazioni percentuali di risparmio energetico ed energia autoprodotta moltiplicate per il valore assoluto della riduzione dei consumi di energia e dalla somma delle variazioni percentuali di riduzione di risorse moltiplicate per il valore assoluto delle singole riduzioni (calcolate come media).
Vedi qui sotto la formula:

(% di risparmio energetico ed energia autoprodotta * risparmio di energia)
+
(% media di diminuzione di risorse * risparmio di risorse)

ATTENZIONE! Il punteggio tiene conto esclusivamente dei risultati ambientali, non vengono prese in considerazione le spese necessarie per ottenere tali risultati. Solamente in caso di parità, è data la preferenza alla domanda di agevolazione che prevede la minore richiesta di contributo.

Nella tabella è possibile vedere i criteri che portano ad una maggiorazione del punteggio.

La graduatoria sarà pubblicata sul sito di Invitalia entro 30 giorni dal termine per la presentazione delle domande (12 dicembre).

A questi link è possibile trovare la Modulistica per la presentazione della domanda e la Guida alla presentazione della domanda.

 

FASE ISTRUTTORIA DELLE DOMANDE

L’istruttoria durerà un massimo di 90 giorni, a partire dalla data di pubblicazione della graduatoria.

In questa fase saranno identificate le aziende che riceveranno un contributo e in che entità, determinando i costi agevolabili in funzione della tipologia di aiuto applicabile e delle richieste dell’impresa.

Nel caso in cui emergano elementi che richiedono una revisione del punteggio, la singola iniziativa verrà riposizionata nella graduatoria. Le verifiche istruttorie partiranno dalla prima richiesta in graduatoria, e scenderanno fino ad esaurimento fondi.

Dopo questa fase sarà possibile ricevere i contributi!

Vediamo come.

MODALITÀ DI EROGAZIONE

Per ricevere le erogazioni dei contributi il beneficiario deve presentare una richiesta con idonea documentazione relativa alle spese e ai costi effettivamente sostenuti. Qualora non vi siano problemi con la documentazione, Invitalia procederà all’erogazione del contributo entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta.

Le erogazioni avvengono in non più di 5 soluzioni. L’ultima è a saldo, ed avviene solamente dopo una verifica presso l’unità produttiva oggetto dell’investimento, al fine di accertare la realizzazione dell’investimento ed il raggiungimento degli obiettivi ambientali.
Sono ancora da definire le modalità con cui verranno fatti questi accertamenti.

REVOCA DEI CONTRIBUTI

Se i risultati ottenuti dai programmi non hanno raggiunto gli obiettivi ambientali e di risparmio aspettati, il contributo potrà essere revocato.
Nel caso in cui, il risultato auspicato abbia una variazione negativa maggiore del 10% rispetto a quanto promesso:

  • La revoca sarà parziale, con una variazione inferiore al 40%.
  • La revoca sarà totale, con una variazione superiore al 40%.

Per maggiori informazioni riguardanti la normativa è possibile consultare il Decreto Direttoriale 30/08/2023 ed il Decreto Interministeriale 21/10/2022.

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